a
curadella Dott.ssa Lucia Panati
Dr. Barbara
Brüning, Universität Hamburg Insegnamento della filosofia e
struttura dei programmi nei 16 Länder della Repubblica di
Germania.
traduzione
dal tedesco di Giancarlo Conti e Silvia Mandrini
I. L'insegnamento della
filosofia in Germania dalla riforma prussiana della scuola del
1806 fino al 1945
L'introduzione di una
Propedeutica filosofica. Fino al XIX secolo nelle scuole tedesche
nelle quali si insegnava latino venivano insegnate le discipline
Logica, Retorica, Etica, alle quali spettava una funzione di
propedeutica alla scienza come preparazione a uno studio
universitario. Soprattutto l'etica svolgeva il compito, al di là
della condizione di propedeutica alla scienza, di comunicare alle
giovani generazioni una formazione di base nelle questioni
filosofiche del sapere. Dopo la riforma prussiana della scuola e
del curriculum da parte di Alexander von Humboldt nel 1806 la
filosofia venne bandita dai curricoli della scuola superiore come
specialità autonoma nella combinazione delle discipline Logica,
Retorica ed Etica e rimase ancora solamente come principio
metodologico-didattico nel Canone delle discipline del Ginnasio,
al fine di garantire la scientificità dell'insegnamento - questa
tradizione viene portata avanti nella Conferenza dei ministri
della Pubblica Istruzione per la riforma del livello superiore
ginnasiale del 1972; lì la filosofia viene parimenti elevata a
principio di insegnamento transdisciplinare. Il filosofo Georg
Friedrich Wilhelm Hegel nel 1812 ha sostenuto, in un scritto per
il governo prussiano, la necessità di una formazione filosofica
della gioventù attraverso uno specifico insegnamento di
Propedeutica filosofica, che si doveva basare innanzitutto su
Logica, Studio dell'antichità e Religione . Hegel rifiutava un
ambito tematico curricolare di "storia
della filosofia", perché egli
presupponeva l'idea speculativa che si realizza nel corso della
storia. Essa doveva essere solamente oggetto di uno studio
universitario Hegel giustificava la sua particolare preferenza
per la logica col fatto che essa richiamerebbe "l'attenzione
della gioventù ... sul regno dei pensieri",
che, liberi dall'esperienza sensibile, diventano essi stessi
oggetti di studio. Hegel auspicava nel suo scritto l'unità di
aspetti materiali (contenutistici) e formali (metodici)
dell'insegnamento, cosa che è stata recepita nell'attuale
struttura dei programmi dell'insegnamento della filosofia da
tutti i 16 Länder. Dal 1837 al 1856 la filosofia fece la sua
comparsa in una doppia forma nei Ginnasi umanistici prussiani:
essa come Propedeutica filosofica era una disciplina di
insegnamento autonoma e obbligatoria e rimaneva tuttavia anche,
oltre a ciò, principio di insegnamento transdisciplinare, che
doveva, come lievito culturale, esercitare una funzione di
integrazione nel Canone delle discipline. Dopo il 1856 assunsero
questa funzione unificante le discipline Tedesco e Religione; la
Propedeutica filosofica conservò una più marcata fondazione
etica. Queste differenti tradizioni filosofico-etiche si
manifestano anche nelle attuali denominazioni delle discipline
nei 16 Länder: esse vanno dalla denominazione Etica, Etica
generale, Valori e norme, Insegnamento dell'etica fino a
Filosofia; il Land del Brandeburgo occupa una posizione speciale:
là la disciplina nei settori secondari inferiori si chiama
Configurazione della vita-Etica-Religione (confronta la Tabella I
e II), mentre nei settori secondari superiori si chiama
Filosofia. Dopo il 1945 non ci fu nella Repubblica federale
tedesca nessuna regolamentazione unitaria per la configurazione
dell'insegnamento della filosofia; la filosofia era una
disciplina autonoma o facoltativa solamente in alcuni Ginnasi
umanistici . II. L'insegnamento della filosofia nella BRD dopo la
riforma del livello superiore ginnasiale del 1972.
Filosofia/Etica come materia fondamentale o elettiva nel livello
secondario
II. Gli anni 60 e70
Negli anni 60 e 70 si
sviluppò in ambito europeo un dibattito sui curricoli, che
spinse il Consiglio tedesco per l'educazione nel 1970 a
predisporre un Piano strutturale per la formazione, nel quale,
tra l'altro, si rifletteva su nuovi contenuti e finalità
dell'educazione per tutti i tipi di scuola . Nel 1972 ebbe luogo
poi la riforma del livello superiore ginnasiale (per gli alunni
da 16 a 19 anni). I suoi punti principali sono la
differenziazione del Canone di discipline del livello superiore
in gruppi di materie elettive e obbligatorie; ciò significa che
tutti gli studenti devono seguire determinate materie
fondamentali, come per esempio Matematica e Tedesco, e scegliere
due materie elettive, nelle quali essi acquisiscono approfondite
conoscenze e capacità. Filosofia/Etica può venir scelta tanto
come materia fondamentale quanto come materia elettiva. Il numero
di ore ammonta nell'ambito delle materie fondamentali a due per
settimana e nell'ambito delle materie elettive a cinque per
settimana. Dal 1972 si assiste nei diversi Länder a una continua
elaborazione e rielaborazione dei programmi di Filosofia e di
Etica, la cui struttura contenutistica nel livello secondario II
comprende essenzialmente le parti convenzionali della filosofia:
Logica come prosecuzione della tradizione della Propedeutica
filosofica. Antropologia, Etica, Filosofia della religione,
Filosofia sociale, Teoria della conoscenza e Metafisica. La
concezione formale dei Programmi del livello superiore si orienta
nei singoli Länder secondo le posizioni didattiche che assumono
i componenti delle commissioni sui programmi di insegnamento, che
vengono chiamati dai ministeri dell'educazione dei singoli
Länder. Si distinguono essenzialmente due posizioni
fondamentali:
il Programma
orienta l'insegnamento della filosofia ai problemi
contenutistici e metodologici fondamentali della
filosofia accademica, cioè si aspira a una trasmissione
di conoscenze sulla base della tradizione filosofica, i
cui metodi si scoprono attraverso l'ambito della Logica.
Nell'insegnamento ha luogo prioritariamente un lavoro con
testi della tradizione filosofica nel senso della
propedeutica scientifica hegeliana. Rappresenta questa
posizione tra gli altri Wolff D. Rehfus. Egli sottolinea
innanzitutto il ri-pensare pensieri filosofici, cioè la
riesecuzione delle figure dell'argomentazione della
tradizione, la cui scelta ha luogo secondo punti di vista
interni alla materia. Rehfus propone come basi principali
dell'insegnamento il lavoro con la metafisica e
l'esercizio nel dubbio metodico, che egli considera come
il polo più importante dell'autoconsapevolezza europea .
Il concetto della didattica di Rehfus trova la sua
realizzazione ad esempio nei Programmi di
Baden-Württenberg, Bayern, Rheinland-Pflaz e Thüringen,
che preferiscono un orientamento contenutistico
dell'insegnamento, e che tuttavia non seguono un
orientamento tendente alla metafisica.
Ekkehard Martens
ha sviluppato un altro modello didattico, che pone al
centro dell'insegnamento il dialogo orientato al
problema, in linea con la prassi del filosofare
socratico. La lezione non parte dai problemi della
filosofia, bensì da importanti problemi di vita degli
studenti. La filosofia serve con ciò come "know
how" per una trattazione riflessiva di questo
problema, cioè il filosofare viene concepito come
processo di apprendimento comune di tutti i partecipanti
al dialogo, insegnante incluso. Importanti procedimenti
metodici sono la produzione di un proprio pensiero e lo
sviluppo di una capacità di giudizio critico-filosofico,
che devono servire a una soluzione qualificata dei
problemi della vita . Nelle loro finalità educative,
sottolineano la preferenza per l'acquisizione di
capacità riflessive innanzitutto i Länder Berlino,
Bremen, Hamburg, Schleswig-Holstein e
Mecklenburg-Vorpommern. Essi considerano i modelli di
pensiero della tradizione filosofica come "offerte
concettualmente formulate e metodicamente riflesse di
sapere orientante", sapere che
deve venir sottoposto nei gruppi di apprendimento a una
verifica argomentativa .
III. I punti fondamentali
curricolari dell'insegnamento della Filosofia dalla
riunificazione del 1990.
Filosofia/Etica come
materia opzionale obbligatoria nel livello secondario I Dopo la
riforma del livello superiore del 1972 la discussione curricolare
e didattica sul valore della collocazione della materia
Filosofia/Etica raggiunse nella Repubblica federale tedesca il
suo punto più alto. Dall'inizio degli anni 70 la materia venne
introdotta anche in 15 dei 16 Länder nel livello secondario I
(alunni dai 12 ai 16 anni) per due motivi essenziali: essa doveva
svolgere a) una funzione di compensazione rispetto
all'insegnamento della religione e b) una funzione di
stabilizzazione per una base valoriale comune in una società
sempre più eterogenea. Per quanto riguarda il punto a, la
materia scolastica Etica/Filosofia si è sviluppata come materia
alternativa all'insegnamento di religione, che, secondo la
Costituzione della Repubblica federale tedesca, appartiene, come
materia obbligatoria, al Canone di materie del curricolo nei
diversi tipi di scuola. Secondo l'art. 7, comma 3 della
Costituzione della BRD, l'insegnamento della religione deve
essere impartito in conformità con le visioni del mondo delle
diverse comunità religiose. Per quegli studenti che non
appartengono a nessuna comunità religiosa, vien meno tuttavia
l'obbligo di partecipazione. Le accresciute tendenze alla
secolarizzazione degli anni '60, condizionate dall'aumento del
numero delle uscite dalla Chiesa (tra l'altro influenzate dal
movimento degli studenti) indussero le chiese evangelica e
cattolica della BRD nel 1974/75 a richiedere allo Stato
l'educazione etica dei giovani, prescritta in molte legislazioni
scolastiche, tramite una "materia compensativa". Nei
Länder Rheinland-Pfalz e Bayern l'insegnamento di
Etica/Filosofia fu stabilito negli anni 70 per la prima volta per
disposizione costituzionale ; nel Saarland trovava già
accoglienza nel 1969 nella legislazione scolastica .
L'insegnamento di Etica/Filosofia nei 16 Ländern della BRD nei
settori secondari inferiori e superiori ha lo status di una
materia compensativa ovvero di una materia opzionale obbligatoria
. Come materia compensativa svolge la sua funzione di
compensazione rispetto all'insegnamento di religione, cioè essa
viene offerta soltanto, se nello stesso tempo compare anche
l'insegnamento di religione come scelta. Se non ha luogo, per
mancanza di studenti o per altre ragioni, alcun insegnamento di
religione, non viene neppure svolto alcun insegnamento di etica .
L'insegnamento di etica come disciplina opzionale obbligatoria
attribuisce, al contrario, alla disciplina Etica uno status
autonomo. Gli studenti possono ovvero devono scegliere tra
l'insegnamento di Etica e l'insegnamento di Religione. Se tutti i
giovani, per esempio, scelgono la materia Etica e non ci sono
richieste per l'insegnamento di Religione, l'Etica viene in ogni
caso insegnata. L'etica c'è come materia opzionale obbligatoria
innanzitutto nei nuovi Ländern, come per esempio Sachsen,
Sachsen-Anhalt o Thüringen, nei quali, a causa dell'educazione
di orientamento socialista e ateo nell'ex-DDR, il 70-80% delle
persone sono senza confessione religiosa (cfr. la Tabella I). Nei
Länder Brema, Schleswig-Holstein e dal 1996 anche
Macklenburg-Vorpommern l'insegnamento di Etica assume già nel
livello secondario I la denominazione di Filosofia. Il Land
Schleswig-Holstein è il primo Land che dal 1996 ha un programma
dettagliato . In linea con la concezione didattica del curriculum
"Philosophy for children" del filosofo americano
Matthew Lipman gli studenti nel livello secondario I devono
occuparsi non solo dei settori tematici e dei campi di
riflessione dell'ambito dell'etica, ma riflettere anche sugli
interrogativi delle altre discipline della tradizione filosofica,
ad esempio dell'Antropologia, della Filosofia del linguaggio e
della Logica, ovvero della Metafisica. Il Programma prescrive di
promuovere "lo sviluppo di tutte le attitudini di conoscenza
e di comprensione dei fanciulli e degli adolescenti" e di
stimolarli alla riflessività . Con ciò vengono valorizzate
l'autoconsapevolezza, cioè il pensiero autonomo libero da
imposizioni autoritarie e basato sulle proprie esperienze, e la
consapevolezza sociale. Essa si riferisce alla disponibilità
alla comunicazione e alla comprensione degli altri, al fine di
riconoscere la relatività della propria posizione. Entrambe
queste competenze vengono integrate con una competenza nei
metodi, conformemente a quanto si trova nel curriculum di Matthew
Lipman. Essa mira al pensiero conseguente, privo di
contraddizioni, cioè alla chiarezza concettuale e alla capacità
di argomentazione . Tutte le tre competenze devono in conclusione
condurre a una competenza di tipo pratico, per esempio allo
sviluppo di strategie razionali e discorsive per la soluzione dei
conflitti. I settori tematici e i campi di riflessione del
Programma dello Scheswig-Holstein si orientano sulle quattro
grandi domande di Immanuel Kant.
Cosa posso sapere?
(teoria della conoscenza);
Cosa devo fare?
(Etica);
Cosa posso sperare
(Religione);
Cos'è l'uomo
(Antropologia).
Nel dibattito relativo
alla didattica c'è un'ulteriore concordanza sul fatto che le
quattro domande fondamentali di Kant rappresentano gli
orientamenti fondamentali dell'interrogarsi filosofico. Esse
abbracciano i campi problematici della storia delle idee:
Ragione, Valore e Norme, Piani di vita e Utopie, così come il
problema dell'Autoconsapevolezza dell'uomo. Per ogni classe
vengono fissati, di ognuno di questi quattro settori tematici,
diversi punti fondamentali basati l'uno sull'altro, in modo che
gli studenti non vengano demotivati con una ripetizione di temi
che prosegue continuamente lungo tutto l'anno scolastico, ma
debbano trattare ovvero approfondire i temi da diversi punti di
vista. Nel Land di Berlino ha luogo dall'anno scolastico 1994/95
una ricerca sulla scuola - promossa dall'autorità del Senato per
scuola, formazione professionale e sport - nelle classi 7/10
sulla materia Etica/Filosofia, che si orienta, in ogni caso,
contenutisticamente sui quattro grandi interrogativi kantiani. La
combinazione Etica/Filosofia deve evidenziare che la moralità
dell'agire umano deve venir affrontata da diverse dimensioni
filosofiche. Tutti i Länder, nei quali già nel livello
secondario I viene proposta la materia Filosofia, si orientano
per quanto riguarda i contenuti, sulle quattro grandi domande di
Kant, per le quali vengono scelti in ogni singola classe diversi
campi problematici. In alcuni Länder, nei quali si tiene
l'insegnamento di etica, fa parte del programma, ad ogni livello,
per esempio, l'ambito problematico Amicizia, così che c'è il
pericolo di demotivare gli studenti con ripetizioni di contenuti.
In relazione al metodo domina nei Programmi di filosofia il
principio dialogico, cioè gli studenti devono imparare a
giustificare in maniera argomentata le loro opinioni nella
discussione con altri. L'approfondimento dei problemi deve venir
promosso attraverso brevi testi della tradizione filosofica
adatti all'età (cfr. la Tabella II). Questa indicazione è una
novità rispetto ai Programmi dell'insegnamento di Etica negli
altri Ländern. Là tuttavia, in ogni caso, hanno un ruolo
decisivo, nella concezione contenutistica dei programmi, i
principali gruppi di problemi dell'etica filosofica: Libertà e
Determinismo, Bene e Male, Felicità e Amicizia (cfr. tabella II)
Solamente nel Programma dello Schleswig-Holstein si persegue
nella decima classe (studenti di 15/16 anni) anche uno sviluppo
delle capacità metacognitive. Gli studenti devono occuparsi, ad
esempio, del rapporto tra pensiero e realtà, controllare la
logicità di testi e argomentazioni e approfondire come vengano
costruite le ipotesi nelle scienze particolari . Purtroppo anche
qui la parte principale è stata assegnata alla Logica; altri
strumenti metodici della tradizione filosofica, come per esempio
il procedimento dell'analisi dei concetti o gli esperimenti
mentali, non trovano alcuno spazio in questo capitolo
metodologico . Tutti i quindici Programmi per il livello
secondario I considerano come principale obiettivo di
apprendimento lo sviluppo delle capacità di giudizio
etico-filosofico degli studenti tramite l'insegnamento di
Filosofia/Etica. Gli adolescenti devono esercitare tanto le
capacità di trovare un accordo quanto la capacità di dissenso,
cioè imparare a differenziare diversi giudizi di valore e
concezioni di valore. I fondamentali punti contenutistici e
metodologici della struttura del programma nel livello secondario
II I Länder Nordrhein-Westfalen, Berlin e Hamburg fanno parte
dei primi Länder che, dopo la riforma del 1972 hanno introdotto
la filosofia nel livello superiore ginnasiale come materia
opzionale obbligatoria [alternativa] alla religione. Secondo i
Programmi di tutti i Ländern, che prevedono l'insegnamento della
Filosofia (cfr. Tabella III), devono aver luogo nella classe 11
(Semestre preparatorio) dei cosiddetti corsi introduttivi al fine
di risvegliare l'interesse per i problemi filosofici. A questo
proposito le proposte vanno dallo studio di scritti filosofici
integrali, ad esempio l'Apologia di Platone o
l'"Introduzione alla filosofia" di Karl Jaspers
(Mecklenburg-Vorpommern) fino ad una forma di filosofia orientata
ai problemi su Felicità o Giustizia (Hamburg). Nelle classi 12 e
13 fanno parte di tutti i Programmi tanto gruppi di problemi
della Filosofia pratica (Etica, Filosofia dello stato e della
società) quanto Logica e Teoria della conoscenza, ovvero Teoria
della scienza. Nel campo dell'etica viene offerta in tutti i
programmi dei Länder nel livello superiore l'Etica, come materia
opzionale obbligatoria, sotto la denominazione di Libertà come
gruppo problematico più importante. Ulteriori gruppi
problematici comuni a tutti i Programmi sono: bene e male, il
concetto di Dio, Valori e Norme, così come Morte e Immortalità.
I modelli di pensiero che i filosofi hanno sviluppato nel corso
della tradizione, devono servire come proposta di argomentazione
concettuale e di riflessione metodica, che nell'insegnamento
devono porsi in un rapporto diretto con la realtà della vita
degli studenti (tra gli altri, Sachsen-Anhalt, Berlin, Hamburg,
Macklenburg-Vorpommern). Con ciò si mira a sottoporre alla
discussione nell'insegnamento tanto modelli di pensiero della
filosofia classica (Platone/Aristotele) quanto della filosofia
moderna (Kant, Hegel) e postmoderna (correnti contemporanee,
come, per esempio, il postmoderno). Come procedimento metodico i
Programmi consigliano un rigoroso lavoro sui testi (ricostruzione
argomentativa dei testi), la discussione in classe, in relazione
alla quale soprattutto i programmi dello Schleswig-Holstein e del
Macklenburg-Vorpommern sottolineano che gli studenti devono
imparare ad accettare i contributi dei loro compagni e non solo a
sostenere la propria opinione. Si tende anche a una riflessione
sul proprio agire così come allo sviluppo della capacità di
argomentare, ad esempio sulla scorta di abbozzi di pensieri e di
esercizi di argomentazione.
IV. Prospettive di
sviluppo dei curricoli.
Un ulteriore sviluppo del
Programma per l'insegnamento di Filosofia/Etica dovrebbe porsi il
problema di come si può incrementare nell'insegnamento una
comunicazione di esperienza, di riflessione e di critica. La
tradizione filosofica, mediante i procedimenti di analisi
concettuale e argomentativa, così come con gli esperimenti
mentali e la metaconoscenza, fornisce gli strumenti metodici
adatti allo scopo. Le capacità di analisi dei concetti, che
nelle indicazioni metodiche dei Programmi finora hanno solo un
significato marginale, includono la facoltà di penetrare in una
molteplicità di significati di concetti, che sono inseriti in un
intreccio di connotazioni culturali, di associazioni e di
sfumature emozionali, che lasciano aperte diverse possibilità di
interpretazione. Tra gli altri, Matthew Lipman (USA) e Judy Kyle
(Canada) con il programma Philosophy-for-Children , così come il
filosofo inglese John Wilson (Gran Bretagna), hanno sviluppato
metodi e procedure per una pratica con concetti differenziata per
diversi livelli d'età; essi potrebbero venire usati nella messa
a punto metodica dei programmi tanto nel livello secondario
inferiore quanto nel livello secondario superiore. Gli
esperimenti mentali sono esperimenti immaginativo-ludici con
pensieri e possibilità immaginarie che astraggono dai dati
fattuali e colgono costellazioni, che nella realtà non esistono
ma tuttavia potrebbero esistere e, in determinati casi,
contrastano con la sana comprensione umana. Essi suscitano nuovi
modi di vedere la realtà, mentre combinano condizioni ed
elementi che nella realtà non stanno insieme, ma possibilmente
potrebbero, dovrebbero o avrebbero la necessità di stare
insieme. Esperimenti mentali furono usati, per esempio, dai
filosofi Platone (Politeia) o da Alasdair MacIntyre (La perdita
della virtù). Le capacità di critica, di presa di distanza
metacognitiva in relazione alla propria opinione, ai propri
argomenti e in definitiva alla propria cultura sono quelle che si
sviluppano con maggior difficoltà. Per chiarire questo problema
il filosofo americano Matthew Lipman, nel suo libro
"Philosophy in the classroom", ha posto una differenza
tra pensare (thinking) e riflettere su se stesso (thinking for
oneself) . Pensare in senso filosofico include la capacità di
analizzare concetti, di verificare fondamenti e di emettere
giudizi, mentre il riflettere su se stessi comprende una
riflessione sulle proprie esperienze, sui propri concetti,
argomenti e giudizi, così come sulla propria vita come
totalità. Lipman, tramite questa differenza, vuole sostenere che
i processi filosofici di pensiero degli adolescenti non si
collegano solo a aspetti materiali e formali della tradizione
(fonti testuali) ovvero al dialogo nel gruppo-classe, ma
anzitutto agiscono anche "autocorrettivamente"
(self-corrective). Un programma che operi in prospettiva dovrebbe
trattare più incisivamente anche questo aspetto. http://www.arifs.it Come si diventa insegnanti in
Germania In tutto lo stato federale la formazione iniziale degli
insegnati avviene in due fasi distinte; la prima, di carattere
teorico, ha luogo nelle Università (che ha assorbito la
formazione originariamente assicurata dalle Padagogischen
Akademien, Scuole di Pedagogia) e si conclude con il primo esame
di stato, regolato dalle leggi del Land1, al quale spetta anche
la regolamentazione e la gestione della seconda fase, che si
svolge nel Vorbereitungsdienst, Servizio di formazione. Chi vuole
intraprendere la carriera di insegnante, dopo gli studi presso
un'Università (prima fase) o un istituto equivalente di
istruzione superiore, deve svolgere un periodo di tirocinio
chiamato servizio preparatorio, come secondo livello della
formazione degli insegnanti (seconda fase). Questo comprende la
partecipazione a lezioni, insegnamento guidato e indipendente in
centri di formazione, studi di teoria dell'educazione e materie
correlate in seminari di studio (Studienseminare) che rivaluta e
consolida l'esperienza acquisita con la formazione pratica che
avviene in scuole designate dal Land per l'attività sul campo
(Ausbilungschulen). Il servizio preparatorio di solito dura 2
anni con particolare attenzione a certe tematiche a seconda del
Land e del tipo di carriera di insegnamento2. Il responsabile del
seminario (Seminarleiter) è responsabile dell'intera formazione.
Gli insegnanti dell'istituto per la formazione degli insegnanti,
il capo d'istituto, gli insegnanti all'interno delle scuole di
formazione sono responsabili della formazione del futuro
insegnante. Devono assistere il giovane collega, dargli consigli,
partecipare alle sue lezioni e discutere i problemi con lui. Per
diventare insegnante in questa posizione nelle scuole di
formazione e nei seminari di studio, i regolamenti emanati
dall'ente competente stabiliscono la necessità che questi
insegnanti vengano valutati. Durante il servizio preparatorio, i
futuri insegnanti devono partecipare ai seminari presso i
seminari di studio (Studienseminare) in cui gli insegnanti devono
apprendere le nozioni didattiche e metodologiche relative alle
materie studiate, alla legislazione in campo educativo e del
pubblico impiego. Nei seminari di studio, all'inizio della prima
fase, il futuro insegnante deve assistere alle lezioni di altri
insegnanti. Poi viene coinvolto sempre più nella gestione delle
lezioni. Nella seconda fase il futuro insegnante è sempre più
indipendente fino a gestire autonomamente le proprie lezioni.
L'esame finale ha luogo alla fine della seconda fase del servizio
preparatorio. Il futuro insegnante deve sostenere un esame
finale: Il servizio preparatorio si conclude con il secondo esame
di Stato. Questo è il prerequisito per il massimo impiego nella
carriera dell'insegnante, ma non garantisce un posto di
insegnamento. Deve essere sostenuto davanti a una commissione
d'esame e di solito consiste in quattro parti: una relazione
scritta che fa riferimento alla teoria dell'educazione, alla
psicologa didattica o alla didattica di una delle materie
studiate; un esame di insegnamento pratico che comprende lezioni
di dimostrazione nelle materie scelte; un esame sulle questioni
fondamentali di teoria dell'educazione, di legislazione in
materia educativa, di pubblico impiego e di amministrazione
scolastica e occasionalmente sulle questioni relative agli
aspetti sociologici dell'educazione scolastica; un esame orale su
argomenti didattici e metodologici relativi alle materie
studiate. Le varie parti dell'esame concorrono in modo diverso ai
fini della determinazione del voto finale: punti delle lezioni di
dimostrazione nelle materie scelte (il punteggio viene
raddoppiato); punti dell'esame orale sugli argomenti didattici e
metodologici nelle materie studiate; punti dell'esame sulle
questioni fondamentali di teoria dell'educazione (il punteggio
viene raddoppiato); punti della valutazione del capo della scuola
di formazione durante l'anno scolastico (il punteggio viene
raddoppiato). L'insegnante ha superato l'esame se ha ottenuto un
voto pari a 4 (sufficiente) in tutte le parti dell'esame sopra
menzionato e nell'esame di legislazione in materia di educazione,
pubblico impiego e amministrazione scolastica.
TITOLI RILASCIATI
I titoli rilasciati alla
fine del percorso di formazione sono: Lehrer fur die
seckundarstufe I - insegnante di livello secondario di 1° grado
(dai 10 ai 16 anni) Lehrer fur die seckundarstufe II - insegnante
di livello secondario di 2° grado (dai 16 ai 18 anni)
REQUISITI DI AMMISSIONE AI
PERCORSI FORMATIVI
Il passaggio dalla prima
alla seconda fase del curricolo formativo avviene con il primo
esame di stato. Il superamento del primo esame è condizione
necessaria ma non sufficiente per l'acceso immediato alla seconda
fase. L'accesso al Vorbereitungsdienst è infatti regolato nel
tempo in base alla disponibilità dei posti.
ISTITUZIONI FORMATIVE
RESPONSABILI
Il Vorbereitungsdienst è
l'istituto finalizzato alla formazione scientifica dell'attività
professionale del futuro docente. Il personale designato opera in
strutture stabili per le attività seminariali (Seminarstandorte)
per le attività teoriche e in scuole designate dal Land per le
attività sul campo (Ausbildungsschulen). Responsabile del
Vorbereitungsdienst è la Bezirksregierung, organo del Land con
funzioni amministrative e di controllo.
QUADRO LEGISLATIVO
Le leggi che regolano la
formazione iniziale sono tre:
Lehrerausbildungsgesetz
(LABG), legge sulla formazione degli insegnanti, che ha
avuto una prima versione nel 1965 e ora è vigente nella
versione del 1994;
Lehramtsprufungs-sordnung
(LPO), Ordinamento del primo esame di stato, nella
versione del 1994;
Ordnung des
Vorbereitungsdienstes und der zweiten Staatspufung (OVP),
Ordinamento del referendariato e del secondo esame di
stato, nella versione del 1994.
http://www.bildungsserver.de/index.htm http://www.berufswahl.de/fmg.htm
Il sistema educativo in
Germania
POLITICAL AND
ECONOMIC BACKGROUND
GENERAL
ORGANISATION OF THE EDUCATION SYSTEM AND GENERAL
EDUCATIONAL ADMINISTRATION
PRE-SCHOOL
EDUCATION
PRIMARY EDUCATION
SECONDARY
EDUCATION
TERTIARY SECTOR
ADULT EDUCATION
TEACHERS AND OTHER
STAFF IN THE EDUCATION SECTOR
EVALUATION OF THE
EDUCATION SYSTEM
SPECIAL EDUCATION
(SONDERSCHULWESEN)
THE EUROPEAN
DIMENSION IN THE EDUCATION SYSTEM
5. SECONDARY EDUCATION
5.1. Historical overview
5.2. Legislative framework
5.3. General Description
of the Structure of Secondary Education
5.3.1. Lower secondary
education
5.3.1.1. Schools offering
one single course of education at lower secondary level
5.3.1.1.1. Hauptschule
5.3.1.1.2. Realschule
5.3.1.1.3. Gymnasium
5.3.1.2. Schools offering
several courses of education in lower secondary level
5.3.1.2.1. Gesamtschule
5.3.1.2.2. Mittelschule
5.3.1.2.3. Sekundarschule
5.3.1.2.4. Regelschule
5.3.1.3. Admission
5.3.1.4. Levels and age
groups
5.3.1.5. Differentiation
of educational programmes
5.3.1.6. General
objectives
5.3.1.7. Curriculum,
subjects and teaching hours
5.3.1.8. Teaching methods
5.3.1.9. Assessment of
performance
5.3.1.10. Promotion to the
next school grade
5.3.1.11. Leaving
certificates
5.3.1.12. Occupational
orientation and the transition from school to work
5.3.1.13. Support and
supervisory measures for pupils
5.3.2. Upper secondary
level
5.3.2.1. Types of
educational institutions and training establishments
5.3.2.1.1. General
education schools
5.3.2.1.2. Full-time
vocational schools
5.3.2.1.3. Vocational
training in the dual system
5.3.2.2. Admission
5.3.2.3. Levels and age
groups
5.3.2.4. Differentiation
of educational programmes
5.3.2.5. General
objectives
5.3.2.6. Curriculum,
subjects and teaching hours
5.3.2.7. Teaching methods
5.3.2.8. Assessment of
performance
5.3.2.9. Promotion to the
next school grade
5.3.2.10. Leaving
certificates
5.3.2.11. Transition from
school to work
5.3.2.12. Support measures
for pupils
5.4. Special programmes at
the secondary level
5.5. Statistics
5.3.1.1.3. Gymnasium
Gymnasien provide an intensified general education. The course of
education in the standard Gymnasium comprises both the lower and
upper secondary level and covers grades 5 to 13 (or years 7 to 13
following a six-year primary school or an Orientierungsstufe
independent of school type). In Sachsen and Thüringen, the
Gymnasium has grades 5 to 12. Apart from standard Gymnasien,
there are special types of Gymnasium into which Hauptschule
pupils can transfer following grade 7 as well as special courses
for particularly able Realschule and vocational school leavers.
In addition, 8-year courses of education at the Gymnasium are
increasingly on offer in other Länder, some of them as pilot
projects. In grades 5/10 of the Gymnasium, which comprise the
lower secondary level there, the main subjects taught are:
German, at least two foreign languages, mathematics, physics,
chemistry, biology, geography, history, politics, music, art,
sport and religious education. On completion of grade 10 of the
Gymnasium, pupils are qualified to enter the Gymnasiale
Oberstufe, i.e. upper Gymnasium level, provided their performance
has been at least adequate in all subjects in which particular
marks are required in order to be promoted to the next grade (see
also chapter 5.3.1.11. ).
5.3.1.7. Curriculum,
subjects and teaching hours The agreement reached on 3 December
1993, as amended on 27 September 1996, by the Standing Conference
of the Ministers of Education and Cultural Affairs of the Länder
concerning the types of schools and courses of education in lower
secondary level lays down a framework schedule for grades 5/10,
requiring certain core subjects in every type of school and
course of education: German, mathematics, one foreign language,
natural and social sciences. Music, art and sport, at the very
least, have to be among the other compulsory or elective subjects
offered. A second foreign language is mandatory at Gymnasium in
grades 7 and may be offered as an elective course at other types
of schools. An introduction to the professional and working world
is a compulsory component of every course of education and is
provided either in a special subject such as Arbeitslehre
(pre-vocational studies) or as part of the material covered in
other subjects. Religious education is subject to the respective
regulations in each Land, according to which religion is a
standard subject in nearly every Land (see also chapter 1.3. ).
The remarks in chapter 4.7. for the primary level apply to the
curricula, according to which the Ministries of Education and
Cultural Affairs of the Länder are principally responsible for
developing the curricula. Grades 5 and 6 usually have 28 periods
per week in compulsory and elective subjects, grades 7 generally
have 30. A period is 45 minutes long. The courses in German,
mathematics and the first foreign language take up 3 periods each
per week, natural and social sciences 2 periods each. As of grade
7, another 3 periods per week are spent on a second foreign
language as a compulsory or elective subject, depending on the
type of school. The amount of time devoted to other compulsory or
elective subjects (music, art, sport, pre-vocational studies) and
religious education varies depending on the subjects and type of
school the total of weekly instruction being 28 periods. Foreign
language teaching is an integral part of basic general education
at all lower secondary level schools as from grade 5 and a core
element of individual specialisation as from grade 7. Continuous
instruction in a foreign language as from grade 5 is a
prerequisite for a Mittlerer Schulabschluss. The educational
policy objective of the Länder is for every pupil to learn two
foreign languages, if at all possible, in the course of his/her
education. For more on foreign language instruction, see the
document Überlegungen zu einem Grundkonzept für den
Fremdsprachenunterricht mit Gutachten (Reflections and Report on
a Basic Conception of Foreign Language Instruction) published by
the Standing Conference of the Ministers of Education and
Cultural Affairs of the Länder. For more on German-teaching and
supplementary teaching of native languages for foreign pupils,
see chapter 5.3.1.13. 5.3.2. Upper secondary level 5.3.2.3.
Levels and age groups In the upper level of the Gymnasium
(Gymnasiale Oberstufe), pupils are no longer taught in a fixed
class unit. After the introductory phase at the latest, pupils
follow courses in their chosen subjects instead of being taught
in the class unit. The range of courses offered is divided up
into Grundkurse (basic courses) and Leistungskurse (intensified
courses) on the basis of differences in the academic standards
required. The Berufliche Gymnasien/Fachgymnasien have adopted the
course system of the Gymnasiale Oberstufe. At the Berufsschule
basic vocational training is given during the first year.
Specialised classes in a specific or related recognised
occupation requiring formal training (anerkannter
Ausbildungsberuf) are given in the following one to two and a
half years of instruction there. 5.3.2.6. Curriculum, subjects
and teaching hours The range of subjects offered in the
Gymnasiale Oberstufe (upper level of the Gymnasium) is described
in chapter 5.3.2.1.1. , as are the requirements for certain
subjects and subject groups and the opportunities for individual
specialisation. Generally, classes take up 30 periods a week, of
which approximately 20 are devoted to compulsory subjects and 10
to electives. Whilst the compulsory courses are designed to
ensure that all the pupils receive a common general education,
electives, in conjunction with the compulsory syllabus, are
intended to enable pupils to develop an area of specialisation.
At Berufsfachschulen (full-time vocational schools) instruction
is given in general/ multidisciplinary and subject-specific
areas. The general subjects covered include German, sport and
religion. Subjects such as foreign languages and social sciences
are taught as part of either the general or the subject-specific
areas in accordance with the particular course being pursued.
Teaching in the two areas of learning accounts for at least 30
periods per week. See the description of the Fachoberschule in
chapter 5.3.2.1.2. for an overview of the general and specialised
curriculum. In the Berufsoberschule that pupils attend for two
years, instruction covers a total of 2400 periods (approx. 30
periods a week). Pupils are taught German, a compulsory foreign
language, social studies (with history, politics, economics),
mathematics as well as specialised subjects (Profilfächer) in
accordance with the chosen specialisation, and natural sciences
including information technology. For the Allgemeine
Hochschulreife, knowledge of a second foreign language must also
be proven. The Standing Conference of the Ministers of Education
and Cultural Affairs passed common standards on 26 June 1998
regarding the requirement level for instruction in German, a
compulsory foreign language and mathematics. Fachschulen provide
continued vocational training, the prerequisites for which are
suitable prior vocational training and related work experience.
The compulsory subjects in the two-year Fachschulen for
technology, business and design comprise three areas:
communication/society, technology/organisation, and
production/business/design. The first area usually consists of
general subjects (e.g. German and foreign languages); the second
area courses are more specialised, laying the foundations for the
project-based or practical approach of the third area. The latter
aims at vocational qualification in the fields of production,
business or design. In principle, all Fachschulen offer both
general as well as vocational classes irrespective of the content
and duration of the training (for example at Fachschulen for
geriatric nursing and youth and community work). The curriculum
at the part-time Berufsschule, like that of full-time vocational
schools, breaks down into general and vocational classes (see
chapter 5.3.2.1.3. ). 12 periods a week are spent in class, 8 of
which generally cover material specific to the occupation in
question. As to the curricula, the comments on the primary sector
in chapter 4.7. apply. The Ministers of Education and Cultural
Affairs of the Länder are responsible for drawing up the
curricula. The Rahmenlehrpläne (framework curricula) for
vocational instruction at Berufsschulen, on the other hand, are
worked out jointly in a coordinated procedure by federal and Land
authorities (see chapter 2.5.3. and 2.5.4.3. ) with the agreement
of the employers and unions on the basis of the training
regulations (Ausbildungsordnungen) for on-the-job training. They
are structured in accordance with areas of instruction so as to
support the acquisition of the ability to act. Areas of
instruction contain a complex statement of objectives oriented
around typical vocational acts, as well as references and time
guidelines as regards content, i.e. references to the time of
communication in the course of education as well as to the number
of lessons. The knowledge and skills to be imparted in on-the-job
training for professional qualification are set out in the
training regulations. These regulations are issued for all
recognised occupations requiring formal training (anerkannte
Ausbildungsberufe) by the competent federal ministry with the
assistance of the social partners as well as the Ministries of
Education and Cultural Affairs of the Länder. The coordination
procedure ensures that the training regulations take account of
what has been learnt from experiences in the working world and in
the vocational schools, as well as the results of employment and
occupational research and the results of pilot schemes of the
Federal Institute of Vocational Training (Bundesinstitut für
Berufsbildung). Foreign language teaching in vocational schools
Since 1998, pupils of vocational schools have been able to gain a
certificate testifying to their acquired or existing vocational
foreign language skills. To this end, the Standing Conference of
the Ministers of Education and Cultural Affairs of the Länder
has developed a uniform certificate that is in line with the
waystage, threshold and vantage levels established by the Council
of Europe in the European Framework of Reference for Language
Teaching and Learning. The examinations are prepared and taken in
the vocational schools. Eurybase: Database on Education Systems
in Europe http://www.eurydice.org/Eurybase/Application/eurybase .
1 La Bundesrepublik
Deutschland è una Repubblica a federalismo cooperativo
costituitasi nel secondo dopoguerra. Attualmente è composta da
16 stati, i Lander, ai quali la legge federale attribuisce la
competenza legislativa e amministrativa sul sistema scolastico e
formativo; alla collaborazione fra Stato Federale e Lander è
affidata la pianificazione della formazione.
2 Come pure per la
struttura del sistema scolastico, anche nella formazione degli
insegnanti essistono differenze fra i diversi Lander, in
relazione a:
all'istituzione
superiore nella quale ha luogo;
al modello
strutturale, che può essere articolato secondo il tipo
di scuola, secondo il livello di scuola, o secondo un
modello misto
al numero di
semestri o di ore di lezione richieste per la prima fase
della formazione
alle richieste
formali e di contenuto per l'esame di stato.